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Giovanni Raspini presenta Vanitas Mundi

Giovanni Raspini presenta Vanitas Mundi

Eventi

| 10 Ottobre 2017

Cosa sono oggi le Vanitas, forse un tema macabro, spettrale? Neanche per sogno, visto che per l'argentiere toscano il “memento mori” diventa motivo per celebrare la vita, per cantare gli anni felici e spensierati proprio attraverso la metafora artistica e naturale della morte. Così il ghigno del teschio diventa un sorriso ironico e le ombre diventano luce, all'insegna del glamour neogotico contemporaneo. Ecco collane fatte di serpi, orecchini scheletrici, sedie con gli scorpioni, specchi allegorici e candelabri coi pipistrelli. Simboli dell'eternità come tartarughe e conchiglie accostati a sentinelle dell'effimero quali ragnatele o farfalle. Un bouquet di ispirazioni che partono da elementi simbolici e surreali per giungere al piatto forte di Giovanni Raspini: il modellato plastico, la scultura in cera che diventa argento o bronzo, con decori e inserimenti in pietra, corallo, cera o resina.

"Non è facile sorprendere oggi. Giovanni Raspini ci riesce: è un artista gotico." Così il critico Philippe Daverio definisce il nuovo progetto Vanitas Mundi (Una danza macabra fra ironia, glamour, gotico e kitsch), nella prefazione del libro omonimo che accompagna l'esordio milanese della grande mostra di pezzi unici realizzati dal brand toscano. Gioielli, oggetti, arredi, dipinti: queste e molte altre suggestioni prenderanno vita dal 17 al 19 novembre 2017 nelle splendide sale di Palazzo Visconti a Milano. 

La mostra Vanitas Mundi è corredata dal catalogo omonimo, arricchito dal testo introduttivo del critico Philippe Daverio, e viene allestita con la collaborazione dello scenografo e designer Piero Figura, che metterà in scena un “giardino notturno”, cioè una vera scenografia teatrale ricca di atmosfere dark, velluti porpora e luci soffuse, ispirandosi alla narrativa inglese di epoca romantica, ove il soprannaturale e il tenebroso si trasformavano in narrazioni affascinanti e passionali. “Vanità delle vanità, tutto è vanità”, recita l'Ecclesiaste. “Cerchiamo la meraviglia, la bellezza e la vita”, risponde Giovanni Raspini. Sic transit Vanitas Mundi.

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